2013 ~ Il Blog di Bunje

16/04/13

Hagakure (I,21)



"Il linguaggio marziale usa i termini «samurai illuminato» e «samurai non illuminato». Un samurai che ha aspettato di trovarsi in situazioni difficili per imparare ad uscirne non è illuminato. Un samurai che studia la situazione in anticipo e si prefigura ogni evenienza e le possibili soluzioni è saggio e, quando l'occasione si presenta, è capace di affrontarla nel modo migliore. In ogni caso, il samurai illuminato è quello che si prepara e che prevede tutti i dettagli dell'azione. Al contrario, il samurai non illuminato fa sorgere in chi lo vede la penosa impressione di annaspare in un groviglio caotico e il suo successo deriva solo dalla fortuna, perché non esamina tutte le eventualità prima di agire."

14/04/13

Pesce bianco con impanatura al sesamo


Un piatto semplice ma dal gusto ricercato.

Eccomi di ritorno con un'altra ricetta dopo un periodo di pausa dovuto alla poca voglia di cucinare. Riprendiamo con un piatto semplice e veloce che però ha una personalità tutta sua.

Ingredienti (per 4 persone):

4 cucchiai di semi di sesamo
1 lime
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
100 gr. di pangrattato
4 cucchiai di cocco gratuggiato
4 filetti di pesce bianco

Preparazione:

  • Preriscaldare il forno a 180° gradi in modalità statica.
  • Gratuggiare la scorza del lime.
  • In una ciotola mescolare il cocco grattuggiato , il pangrattato, il sesamo, la scorza del lime e l'olio.
  • impanate i filetti cercando di ricoprire bene la superficie del pesce.

Cottura:

Disponete i vostri filetti di pesce impanati in una teglia rivestita con carta da forno e fate cuocere per circa 10 minuti. Per ottenere una doratura migliore si consiglia di impostare il forno a ventilato durante gli ultimi 2 minuti di cottura. 

Buon Appetito

10/04/13

Hagakure (I, 14)



"E' importante rimproverare e correggere chi commette errori. Questo atto è la manifestazione della compassione e il primo dovere del samurai.
Ma è necessario sforzarsi di farlo nel modo corretto. In effetti è facile trovare qualità  e imperfezioni nella condotta di un'altra persona così come criticarla. Molti s'immaginano che sia un atto di gentilezza dire agli altri ciò che essi non desiderano sentire e, se le critiche non sono ben accolte, li considerano irrecuperabili. Un simile modo di pensare è irragionevole e dà gli stessi risultati negativi che derivano dal mettere intenzionalmente qualcuno in imbarazzo o dall'insultarlo. Spesso è solo un cattivo modo di liberarsi la coscienza.
Prima di esprimere una critica si deve essere certi che la persona sia disposta ad accettarla, ed è necessario esserle diventati amici, aver condiviso i suoi interessi ed essersi comportati in modo tale da ottenere la sua piena fiducia, così che presti fede alle nostre parole. Poi è necessario il tatto: bisogna scegliere il momento opportuno e il modo appropriato di formulare la critica, magari con una lettera o dopo un incontro particolarmente piacevole, parlando prima dei propri difetti per condurre poi l'interlocutore a comprendere, senza sprecare più parole di quante siano necessarie.
Occorre lodare i suoi meriti, sforzarsi di incoraggiarlo, fargli assumere l'umore giusto, renderlo desideroso di osservazioni come l'assetato lo è dell'acqua: a quel punto bisogna correggere i suoi errori.
La critica costruttiva è una questione delicata.
So per esperienza che le abitudini cattive e radicate sono difficili da estirpare. Mi sembra che la compassione autentica consista, per tutti i samurai al servizio di un daimio, nell'essere benevoli e amichevoli gli uni verso gli altri, nel correggere reciprocamente gli errori per servire meglio insieme il daimio. Mettendo in imbarazzo volontariamente qualcuno non si compie nulla di costruttivo. D'altronde, come potrebbe essere altrimenti?" 

28/03/13

Hagakure (I, 5)



"Poiché la maggior parte delle volte agiamo affidandoci solo alla nostra limitata saggezza, diventiamo egoisti, voltiamo le spalle alla retta via, e le cose non vanno a buon fine. Agli occhi di un'altra persona tale comportamento appare meschino, debole, di scarso valore e inefficace. Quando non si è in grado di discernere, è bene consultarsi con chi è dotato di buonsenso. Un consigliere, non essendo coinvolto personalmente, ci indirizzerà sulla Via, perché prenderà una decisione disinteressata ed equilibrata. Questo modo di agire sarà certamente percepito come molto solido, simili a un albero robusto con numerose radici. Invece, la saggezza di un solo uomo è come un arboscello che non ha attecchito nel terreno."

25/03/13

“Hambunjer” - Hamburger con zucchine e cipolla


Fast-food o casalingo?

A tutti quelli che una volta ogni tanto vogliono togliersi lo sfizio di un hamburger si presentano fondamentalmente due scelte: 

  1. Andare in un fast-food e mangiarsene uno tanto saporito quanto poco sano. 
  2. Mangiarne uno casalingo, sicuramente sano, ma non così gustoso. 
Quella che segue è una ricetta veloce per un ottimo compromesso fra gusto e ingredienti genuini. 

Ingredienti (per 4 persone):

400 gr. di carne macinata di vitello
2 zucchine
1 cipolla
3 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
sale
pepe

N.B.: se non digerite la cipolla potete fare una versione “light” dell'hamburger eliminandola e usando 1 zucchina aggiuntiva in sostituzione. 

Preparazione:

  • Tritare finemente la cipolla. 
  • Grattugiare le zucchine. 
  • Far soffriggere in una padella la cipolla e le zucchine con un cucchiaio d'olio per 4-5 minuti. 
  • Unire in una ciotola il soffritto, la carne, la salsa di soia, il sale e il pepe. 
  • Lavorare l'impasto con una forchetta per mischiare bene gli ingredienti, quindi lasciarlo riposare per una decina di minuti. 
  • Preparare 4 palle con l'impasto e aiutandosi con il fondo un bicchiere grande schiacciarle fino ad ottenere gli hamburger.

Cottura:

Cuocete gli hamburger nella stessa padella dove avete preparato il soffritto fino al grado di cottura che preferite. 

Buon appetito

24/03/13

Non fidarti della str**** dell'interno 23


June è il classico stereotipo da sit-com della ventenne del Midwest, ovvero una biondina un po' ingenua e piena di buoni propositi, che lascia la campagna per tentare la fortuna in città. Al suo arrivo a New York però le sue belle speranze vanno a infrangersi contro la dura realtà del cinismo degli abitanti della Grande Mela. La situazione prende una piega inaspettata quando la nostra protagonista, alla ricerca disperata di un appartamento da condividere, incontra Chloe (la Str****) che sembra un curioso incrocio tra Audrey Hepburn e Morticia Addams. Chloe è cinica, anaffettiva, libertina e truffatrice, ma questo suo essere diametralmente opposta alla neo-coinquilina è il motore che fa viaggiare la serie da una situazione assurda all'altra.

La ciliegina sulla torta della serie è però il miglior amico di Chloe, l'attore James Van Der Beek che interpreta una divertente parodia di se stesso, ancora incastrato, a più di dieci anni dalla fine della serie, nel personaggio che lo ha reso famoso: l'inflazionato Dawson Leary di Dawson's Creek.

La serie va in onda su Fox dal 5 febbraio 2013.

20/03/13

Hagakure (I, 116)



"Di fronte a una disgrazia non è sufficiente rimanere calmi. Quando sopraggiunge la sventura, il samurai deve rallegrarsene e andare avanti con coraggio. Un'attitudine simile differisce radicalmente dalla rassegnazione. Questo è ciò che afferma il detto: «Quando le acque salgono, la barca fa altrettanto»."

18/03/13

Pizza senza lievito


Perchè senza lievito?

La risposta è semplice: c'è sempre più gente allergica o intollerante ai lieviti chimici (fra cui la mia compagna) e sono comunque in molti quelli che faticano a digerirlo. Questo però non vuol dire che si debba per forza rinunciare a questo favoloso piatto; possiamo aggirare il problema del lievito e ottenere un buon risultato utilizzando la farina Manitoba.

La Farina Manitoba:

La farina Manitoba (o farina americana) è una farina "forte" usata per la panificazione e la potete trovare in qualsiasi supermercato.
E' una farina "forte" perché, durante l'impasto, entrando a contatto con l'acqua, sviluppa una maggior quantità di glutine. Questa sua caratteristica ci permette di ottenere una pasta estremamente elastica senza la necessita di far lievitare l'impasto.
Ovviamente non dovete aspettarvi una pizza spessa e soffice dato che non verrà fatta lievitare; il vostro risultato sarà una una sottile e croccante pizza simile a quelle che ordinate in pizzeria. 

Ingredienti (4 pizze):

Per l'impasto:

200 gr. di farina 00
200 gr. di farina Manitoba
250 ml. d'acqua tiepida
40 ml. di olio extra vergine d'oliva
10 gr. di sale

Per il condimento:

(per comodità riporto il condimento per una semplice margherita, ma la pizza è creatività per cui sbizzarritevi.)

250 gr. di passata di pomodoro
1 mozzarella grande
1 filo d'olio
origano secco q.b.

Preparazione del condimento:

  • Mettere a sgocciolare la passata di pomodoro in modo che perda la maggior quantità d'acqua possibile.
  • A parte far sgocciolare la mozzarella.
  • Una volta che la passata sarà ben sgocciolata, condire con un filo d'olio e un po' di origano secco quindi lasciar riposare in frigo.

Preparazione dell'impasto:

  • Miscelare i due tipi di farina.
  • Mettere in una ciotola metà della miscela di farine con l'acqua, il sale e l'olio.
  • Con un cucchiaio di legno lavorare il composto fino a che non è ben amalgamato e privo di grumi.
  • Coprire l'impasto e lasciarlo riposare per circa 15 minuti.
  • Trascorso il tempo necessario, aggiungete la farina restante e impastate per circa una decina di minuti.
  • Dividere l'impasto in 4 palle, adagiarle su una spianatoia e schiacciarle leggermente.
  • Coprire la spianatoia con della pellicola in modo che non passi aria e lasciar riposare il tutto per circa 30 minuti.
  • Stendere le 4 porzioni d'impasto con il mattarello fino ad ottenere le basi per le nostre pizze.  

Cottura:

Preriscaldate il forno alla temperatura massima e regolatelo im modo che il calore sia emanato sia dal basso che dall'alto.
Cospargete il fondo della vostra teglia con un po' di farina quindi adagiatevi la vostra base per pizza.
Aiutandovi con un cucchiaio, distribuite la passata di pomodoro condita facendo dei movimenti circolari.
Sbriciolate la mozzarella e infornate.
I tempi di cottura variano dai 10 ai 15 minuti in base a come cuoce il vostro forno.


Buon Appetito

16/03/13

Wilfred




Ryan (interpretato da Elijah Wood che tutti ormai associano inevitabilmente al personaggio Frodo) è l'immagine del fallimento totale; la sua vita è il risultato delle decisioni che altri hanno fatto per lui e questo lo porta inevitabilmente ad essere un depresso cronico. Dopo l'ennesimo tentativo fallito di suicidio però accade qualcosa di decisamente inaspettato: la vicina di casa chiede al nostro amico sociopatico se può tenerle il suo cane Wilfred e lui accetta di buon grado... il fatto è che Ryan è l'unico a vedere l'animale non come un cane bensì come un essere umano con uno scadente costume canino. La descrizione che meglio rappresenta Wilfred è quella data dallo sceneggiatore e produttore David J. Zuckerman che lo descrive come “un cane meticcio che in parte è un Labrador Retriever e in parte è un Russel Crowe dopo una sbronza”. Di solito gli esseri umani hanno la tendenza ad umanizzare gli animali, ma in questo caso, ci troviamo a vedere le cose da un punto di vista diametralmente opposto dato che Wilfred è un essere umano “animalizzato”. 

Chi di voi ha un cane non potrà far altro che sbellicarsi dalle risate, rivedendo i comportamenti buffi del proprio cucciolone interpretati da un essere umano. 

La serie è ovviamente surreale ed è dotata di una comicità politicamente scorretta in stile “Griffin”,ma dietro alla facciata comica c'è molto di più: ll protagonista Ryan , attraverso l'amicizia con il cane Wilfred, riesce gradualmente a liberarsi dall'ingarbugliata matassa delle sue paure e impara a godere delle gioie della vita, diventando una persona migliore. 

La prima stagione, trasmessa su Fox, si è conclusa a fine gennaio 2013, ora siamo in attesa della seconda stagione.

13/03/13

Hagakure (I, 4)




"Per natura alcuni sono capaci di agire con saggezza quando l'occasione lo richiede. Altri invece sono costretti a restare insonni per ore e ore, in preda all'angoscia, prima di scoprire la soluzione giusta al problema posto. Tuttavia, anche se queste diversità innate sono in una certa misura inevitabili, chiunque può sviluppare una saggezza sorprendente adottando i "quattro voti"¹.
Sembrerebbe che, a prescindere dalle qualità personali e dalla difficoltà del problema, tutti possano giungere alla soluzione grazie a una riflessione sufficientemente profonda e seria. Finchè una persona basa il ragionamento sul proprio Ego è prudente e scaltra, ma non saggia.
Gli esseri umani sono stolti e trovano difficile rinunciare al proprio Ego. Malgrado tutto, un individuo messo di fronte a una situazione ardua ha buone possibilità di trovare una soluzione, se riesce ad estraniarsi momentaneamente dal problema, a concentrarsi sui "quattro voti" e ad abbandonare il suo Ego."


¹ ) I quattro voti del samurai sono:
  • Non essere mai inferiore a nessuno nella Via del samurai.
  • Essere utile al daimio.
  • praticare la pietà filiale.
  • mostrare grande compassione e agire per il bene dell'umanità

11/03/13

Ravioli di vitello al vapore



Origine:

I ravioli al vapore (zhengjiao) sono un piatto tipico della cucina cinese, diffuso in tutto il mondo, che consiste in dei fagottini di una sottile pasta ripiena di carne e verdure.
Questi ravioli hanno svariate forme (a sacchetto, a mezzaluna, a punta, a palla, a cestino aperto, etc.) in base al tipo di ripieno e questo permette di poterli riconoscere facilmente senza dover chiedere quali sono gli ingredienti.
In Cina sono comunemente venduti in chioschetti nei mercati e a bordo strada come finger food.

La Cottura al Vapore:

Questo tipo di cottura è estremamente sano, dato che permettere di cuocere gli alimenti rinunciando all'utilizzo di olio e grassi inoltre, dato che il cibo non entra a contatto diretto con l'acqua, si evita la dispersione per diluizione delle sostanze nutritive degli ingredienti.
Potete cuocere i ravioli tranquillamente con un cestello per la cottura a vapore in acciaio, ma consiglio vivamente l'acquisto di un cestello in bambù, dato che il materiale stesso di questo utensile contribuirà a dare ai ravioli il loro sapore particolare.

Il Cestello in Bambù:

Questi cestelli sono fatti a piani sovrapponibili e permettono la cottura di più alimenti. Il bambù è un tipo di fibra vegetale estremamente elastica che ha la caratteristica di assorbire l'acqua gonfiandosi. Questa sua peculiarità  lo rende particolarmente adatto per questo tipo di cottura dato che il vapore acqueo viene trattenuto dal cestello stesso consentendo una cottura uniforme.
Si possono trovare facilmente in un qualsiasi negozio alimentare cinese ad un prezzo onesto (intorno ai 10 Euro).
Per migliorare il risultato finale è consigliabile lasciarli a bagno per un'oretta prima della cottura vera e propria in modo da partire con un ambiente già umido.

Ingredienti (20 ravioli):

Per l'impasto:

250 gr.di farina bianca
150 ml. di acqua
1 cucchiaino di sale

Per il ripieno:

200 gr. di macinato di vitello
200 gr. di cavolo cinese più alcune foglie per coprire i piani del cestello
1 scalogno
1 carota
1 cucchiaino di zenzero
2 cucchiai di salsa di soia
erba cipollina q.b.

Il cavolo cinese lo trovate sempre negli alimentari cinesi (dove trovate anche la salsa di soia "Kikkoman" a metà prezzo rispetto a quanto la vendono nei normali supermercati), comunque potete utilizzare tranquillamente del cavolo normale.

Preparazione dell'Impasto:

  • Miscelare farina e sale.
  • Aggiungere l'acqua.
  • Lavorare il composto con le mani fino a quando non ha una consistenza compatta.
  • Avvolgere l'impasto con della pellicola e lasciarlo riposare in frigo per almeno un'ora.

Preparazione del Ripieno:

  • Grattugiare la carota.
  • Tritare finemente lo scalogno.
  • Tritare finemente i 200 gr. di cavolo. 
  • Mettere in una ciotola il cavolo, la carne, lo scalogno e la carota.
  • Aggiungere lo zenzero, la salsa di soia e l'erba cipollina.
  • amalgamare gli ingredienti con una forchetta.
  • Coprire la ciotola con della pellicola e lasciar riposare in frigo per almeno 30 minuti

Confezionamento dei Ravioli

  • Estrarre l'impasto dal frigo e dividerlo in 20 palline
  • Lavorare ogni pallina con il mattarello fino ad ottenere dei dischi di 7 cm. circa di diametro.
  • Riempire ogni disco con un cucchiaio di ripieno e chiudere i ravioli a fagottino.
La prima volta che ho dovuto chiudere i ravioli il risultato è stata una serie di "cosine deformi", ma dopo un po' di esperimenti ho scovato un metodo che garantisce un buon risultato estetico con il minimo sforzo.
Tentare di spiegarlo a parole è praticamente impossibile per cui eccovi il video (un grazie a Francesca che si è gentilmente prestata a farmi da manista!):

Cottura:

Prendete una una pentola il cui diametro sia leggermente inferiore rispetto a quello del cestello di bambù, riempitela per 3/4 d'acqua e portate ad ebollizione.
Nel frattempo prendete il cestello (che avevate messo prima in ammollo) e ricoprite ogni piano con delle foglie di cavolo. Distribuite i vostri ravioli sopra alle foglie facendo attenzione che i vari fagottini non si tocchino uno con l'altro.
Ricomponete i vari piani del cestello, adagiate quest'ultimo sopra alla pentola con l'acqua in ebollizione e lasciate cuocere per 10 minuti.

Una volta impiattati, annaffiate gli involtini con un po' di salsa di soia e gustateveli.


Buon Appetito 




09/03/13

Eureka




Oggi un piccolo consiglio su una serie che sto seguendo da un po' di tempo. Metto subito le mani avanti dicendovi che non è una serie dalle grandi pretese, bensì una piacevole deviazione rispetto all'attuale tendenza delle fiction americane. 

Eureka è una piccola e tranquilla cittadina del nord ovest degli Stati Uniti, il classico posto dove non succede mai nulla di interessante. Lo sceriffo federale Jack Carter ci si ritrova bloccato, a causa di un guasto alla macchina, mentre sta riportando a Los Angeles la giovane fuggitiva Zoe. 

L'apparenza però inganna... Eureka, costruita per volere di Albert Einstein, è il posto dove il governo americano ha segretamente raggruppato le menti più geniali del paese con le rispettive famiglie e di conseguenza, dietro l'apparente tranquillità della cittadina di provincia, si cela una comunità tecnologicamente avanzata dove si conducono folli esperimenti. 

Jack Carter viene nominato sceriffo della città e si troverà di volta in volta a fronteggiare le conseguenze delle sperimentazioni degli eccentrici cittadini. 

Ribadisco che se vi aspettate la classica serie di fantascienza drammatica, cupa e piena di eroi tormentati, questa serie non fa per voi. “Eureka” è un passatempo leggero, che sicuramente non rimarrà negli annali ma che comunque raggiunge lo scopo di divertire. 

Gli abitanti di Eureka sono scienziati geniali, è vero, ma la loro genialità ha quel tocco di buffa follia che spesso traspare dalle famose foto di Einstein. Inoltre la caratterizzazione dello sceriffo come uno che si prende poco sul serio (dato che genio non è a confronto del resto della comunità) da vita a buffi dialoghi da sit-com. 

La quinta stagione di Eureka è in onda su Rai 4 da oggi, 09 Marzo 2013, e sarà trasmessa ogni sabato alle 17:25.

06/03/13

Hagakure (I, 1)



"Sebbene ci si aspetti che i samurai siano consapevoli del Bushido, sembra che molti siano negligenti. In effetti se venisse chiesto loro: "Qual è il vero significato della Via del samurai?", pochi sarebbero capaci di rispondere con prontezza. Questo accade perchè il Bushido non è stato ben fissato nella mente. Da ciò si può dedurre che manchi loro la consapevolezza della Via.
La negligenza è una cosa grave."

05/03/13

La Farinata




Origini:

La Farinata è un piatto tipico della cucina ligure a base di farina di ceci, acqua, olio e sale.

Le sue origini pare risalgano addirittura al periodo degli antichi Greci e Romani, i cui soldati facevano cuocere al sole l'impasto versato sullo scudo.

La leggenda più conosciuta sulla Farinata, per come la conosciamo oggi, narra che la ricetta sia stata frutto della casualità nel 1284 dopo la battaglia della Meloria fra Genova e Pisa. Le navi genovesi, al ritorno dalla battaglia si imbatterono in una tempesta e alcuni barili di olio e di farina di ceci si rovesciarono bagnandosi di acqua salata. Data la scarsità di provviste l'equipaggio tentò di recuperare tutto il possibile e lo fece asciugare al sole.... il risultato fu una gustosa frittella.

Tornati a terra, la ricetta venne subito migliorata con la decisione di cuocere l'impasto nel forno a legna e così è stata tramandata fino ai nostri giorni.

Osservazioni Generali:

La preparazione tradizionale della Farinata prevede l'utilizzo di una teglia di rame stagnato (chiamata “testo”) e la cottura nel forno a legna, ma non vi preoccupate, si possono ottenere buoni risultati anche con una normale teglia da pizza rotonda ed un forno elettrico.

L'unico requisito che non si può aggirare è che il piano del forno sia perfettamente in piano, dato che l'impasto crudo ha una consistenza liquida e un dislivello porterebbe ad avere una Farinata più spessa da un lato e quindi non cuocerebbe in maniera uniforme.

Le proporzioni degli ingredienti sono molto importanti e variano in base alle dimensioni della teglia utilizzata . I quantitativi indicati sono riferiti ad una teglia di 36 cm. di diametro, quindi se disponete di teglie con un diametro diverso dovrete fare un po' di esperimenti... io, per arrivare al risultato che considero ottimale, ho dovuto fare 4/5 tentativi.

Io non ho a disposizione un forno a legna, per cui questa guida tratterà esclusivamente la cottura con forno elettrico. Ricordatevi comunque che i forni elettrici cuociono in modo diverso, quindi anche qui potrebbe essere necessario qualche aggiustamento da parte vostra.

A seconda che usiate una normale teglia da pizza oppure un testo di rame stagnato si dovranno usare due metodi di cottura diversi. Per quanto riguarda la teglia da pizza non sono necessari particolari accorgimenti, invece il testo di rame necessita di una manutenzione particolare che ha un fascino rituale e per cui bisogna aprire un paragrafo a parte.

Il Testo di Rame Stagnato:

Il testo di rame stagnato è teglia tradizionale per la cottura della Farinata e, nonostante il costo (si parla di circa 50 Euro per un diametro di 36 cm.), si tratta di un ottimo investimento dato che con qualche accorgimento durerà per tutta la vostra vita.

Questo tipo di teglia permette una cottura uniforme grazie alle ottime proprietà conduttive del rame, inoltre la Farinata verrà sempre meglio man mano che si utilizza grazie al fatto che la porosità dello stagno combinata con l'olio permette lo sviluppo di una sottilissima patina che non farà incrostare il fondo.

Sono necessari però una serie di accorgimenti per rendere perfetto e longevo il nostro testo:

Trattamento di un testo appena acquistato.
Questa operazione va fatta solo al primo utilizzo di un testo nuovo e non dovrà essere ripetuta per i successivi utilizzi.
  1. Preriscaldare il forno a 200°. 
  2. Lavare con acqua e detersivo il testo utilizzando le mani (niente spugne), quindi asciugare con un panno. 
  3. Versare abbondante olio d'oliva nella teglia (1 dito di spessore) e mettere il testo in forno per circa 15 minuti. 
  4. Una volta estratto il testo dal forno, scolare l'olio e asciugare accuratamente il testo con la carta assorbente. 
A questo punto il vostro testo è pronto per essere utilizzato o appeso in attesa della prima Farinata.

Mai e poi mai utilizzare spugne abrasive!
Lo stagno è un materiale tenero e i materiali abrasivi porterebbero a rovinare la stagnatura; il lavaggio è meglio farlo a mani nude.

Utilizzare solo utensili di legno o plastica!
Anche in questo caso il motivo è la delicatezza della stagnatura; coltelli, cucchiai e spatole d'acciaio rovinerebbero il nostro testo.

Non utilizzare mai detersivi!
A parte il primo lavaggio di un nuovo testo appena acquistato, non dovrà mai essere utilizzato alcun tipo di detersivo. Anche io non ci credevo, ma è sufficiente riempire d'acqua fredda il nostro testo e lasciarlo lì per una mezz'oretta e poi basterà lavare con le mani nude per pulire il tutto a dovere.

Dopo il lavaggio...
...asciugare il testo quindi versarci pochissimo olio e distribuitelo omogeneamente con un pezzo di carta assorbente (prima del successivo utilizzo è consigliato pulire il testo con un pezzo di carta assorbente asciutto).

Riporre il testo
Dopo l'utilizzo e la pulitura tenere il testo appeso in posizione verticale (i testi sono muniti di un anello apposito).

Ingredienti:

220 gr. di farina di ceci 
660 ml. d'acqua 
11 gr. di sale fino 
olio extra vergine d'oliva 

Preparazione dell'Impasto:

  • Sciogliere il sale nell'acqua. 
  • Versare lentamente la farina nell'acqua salata continuando a rimescolare per evitare che si formino grumi. 
  • Coprire il recipiente con un panno e lasciar riposare per almeno 3 ore. 
  • Trascorso il periodo di riposo, rimuovete la schiuma che si sarà formata in superficie. 

Cottura:

La teglia va posta nel forno a metà altezza cercando di regolare il vostro forno in modo che il calore sia emanato sia dall'alto che dal basso.

La temperatura del forno e il tempo di cottura variano in base alla teglia che usate:

Teglia da pizza
Testo di rame stagnato
Temperatura
220°
Massima del forno
Tempo
30 minuti
20 minuti

Per evitare che la farinata si attacchi al fondo è preferibile scaldare l'olio per cui fate così: 
  • Preriscaldate il forno a 220° 
  • Coprite il fondo della teglia con un sottile strato d'olio extra vergine d'oliva 
  • Mettete la teglia in forno per 5 minuti. 
Una volta estratta la teglia, con l'olio scaldato dal forno, versateci il preparato di farina di ceci e acqua e amalgamatelo con l'olio aiutandovi con un cucchiaio di legno.

Ricordatevi che se state usando il teso di rame dovete alzare la temperatura del forno al massimo. A questo punto infornate e aspettate il tempo necessario.

La farinata va mangiata calda (meglio con del pepe tritato sopra), ma vi consiglio di lasciarla fuori dal forno un paio di minuti prima di impiattarla.


Buon Appetito!